martedì 26 giugno 2012

Can't get enough of your love baby

Barry White
Prendimi Barry, fammi tuo, portami nel tuo nido, dimmi paroline dolci all'orecchio e con le tue note basse fammi vibrare il velopendulo come neanche Richter saprebbe, fammi inebriare con il profumo del tuo gel Patrichs pour homme che come un'onda si libera dai tuoi riccioli domati. Apri la tua vestaglia e mostrami il tuo big bamboo d'ebano e prendimi sul tuo letto zebrato a forma di cuore, guidami fuori dalla tempesta e dai marosi del materasso ad acqua e fammi planare sui cuscini rosa. E infine sguazziamo insieme nella tua jacuzzi tigrata da cui zampilla latte d'asina e ubriacami con mille coppe di champagne tra un florilegio di candele che proiettano guizzanti lame di luce sui nostri corpi rotondi ed ebbri.

lunedì 25 giugno 2012

Long Hot Summer

Paul Weller
"Ho 54 anni, ogni giorni mi guardo allo specchio e mi chiedo cosa dovrebbe fare un uomo della mia età". Ecco sì l'età non è quella ma almeno da 10 anni quello stesso pensiero mi assale di continuo, cosa ci si aspetta che un uomo della mia età faccia e cosa no, cosa sarebbe dignitoso e cosa no; me lo chiedo anche per quello che sto facendo in questo momento

lunedì 18 giugno 2012

Opulenza

John Goodman
Ultimamente mi sto "inchiattendo" diciamo così; per un tipico smilzo come me è un po' una novità. Dopo un po' di orrore nel rimirare il mio ventre abnorme, ci ho fatto il callo e diciamo così mi sono un po' affezionato alla mia nuova rotondità. Un'abbondanza che mi piace soppesare e rimirare, poi magari vedo una T-Shirt troppo tesa all'altezza del mio ombelico e mi tornano i dubbi. Così oscillo tra giornate in cui mi vedo proiettato per le strade della città a fare jogging e a massacrarmi di addominali, ed altre in cui mi sento fiero della mia nuova ed inedita opulenza e tolgo ogni freno inibitore al mio appetito che certo non aspetta di meglio che le briglie gli vengano sciolte.

martedì 12 giugno 2012

La Frau poltrona

Angela Merkel
.. in fondo l'ho sempre saputo che sarebbe stata una donna a rovinarmi, solo non la immaginavo così..

lunedì 11 giugno 2012

Dentone

Freddy Mercury
E il bello è che pare si sia fatto crescere i baffoni per mascherare sti zannoni che si ritrovava; mah io non so, mi fa un certo effetto che certi personaggi nonostante fama, soldi e successo non riescano a superare i propri complessi legati a stramberie del proprio corpo di cui tutti più o meno sono vittima. Persino io ho superato (e senza fama nè successo) i miei difetti fisici, dalla statura troppo alta, alla capigliatura esuberante a quell'altro problemino lì. Ancora di più mi ha fatto specie sapere che anche Fabrizio De Andrè esito a lungo prima di cantare in pubblico a causa della sua palpebra cadente; cioè da chi è ossessionato dall'immagine te lo aspetti, ci sta, ma da chi da sempre punta sul contenuto fa un po' strano.

sabato 9 giugno 2012

Toots

Toots Thielemans
Questo anziano signore non si sta levando la dentiera, ma sta suonando l'armonica; diciamo che è quello che forse lo sa fare meglio di tutti; e poi, come non fare un omaggio a colui il quale ha dato un contributo determinante al brano che dà il titolo all'altro mio blog, quello tramortito..?!

mercoledì 6 giugno 2012

Oblomovismi

Ivan Goncharov
all'inizio con sollievo ho constatato che l'immedesimazione che temevo con il personaggio di Oblomov non si sarebbe palesata in quanto il protagonista è decisamente e irrimediabilmente una macchietta, con un grado di pigrizia, di accidia e di passività da tenere il lettore al sicuro da tentazioni proiettive. Dipanandosi la storia questo tipo di sentimento invece riaffiora in modo più subdolo e si insinua laddove le tue difese si sono allentate. Questo misto di pavidità, immaturità, goffaggine, ingenuità, vittimismo ti si pone di fronte come una serie di specchi nei quali si riflettono atteggimenti di molti di noi, a meno che non ci chiamiamo Stolz. La tentazione, di fronte alla fatica che il vivere in modo pieno presuppone, di rinunciare di darsi per vinti, di desistere, di ambire a ridurre la propria vita ad un lento fluire del tempo come ad prolungare ancora un po', la nuotata nel liquido amniotico del ventre materno che ci protegge dal mondo, dagli altri e sopratutto dal confronto con noi stessi. Ed infine l'impossibilità del cambiamento: ad un certo punto Oblomov sembra poter uscire dal bozzolo e, se non diventare farfalla, quantomeno tentare una corsa a perdifiato, ad andare incontro alla vita con tutto ciò che questo comporta, ma anche questo tentativo si infrange sulla sua impotenza. Anche se, a poche pagine dalla fine, mi piace pensare che una possibilità di riscatto per lui ci possa essere ancora, e per questo sarei tentato di non finire le ultima righe del romanzo, ecco questo sarebbe certamente un oblomovismo.

venerdì 1 giugno 2012

Ragno nero

Lev Yashin
Ad un certo momento da bambino avevo deciso che avrei voluto essere un portiere e allora giù a buttarmi a destra e a manca con plateali tuffi all'incrocio anche quando avrei potuto intercettare la palla con tutta calma; e nella mia testa immaginavo di essere lui, sebbene non lo avessi mai visto in azione, ma ne avevo sentito parlare come di un leggendario portiere di un'altra epoca