martedì 11 maggio 2010

L'Aleph

J.L. Borges
"Un uomo si propone di disegnare il mondo. Nel corso degli anni popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di vascelli, di isole, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto."

Bravo Gary, questa volta non è venuto niente male, molto fedele all'originale, certo la mano destra è poco morbida e quindi sembra di plastica ma nel complesso niente male. Certo il merito va prevalentemente all'autore della foto Pedro Meyer ed infatti non hanno molto senso questi miei ritratti, che nella migliore delle ipotesi sono una brutta copia di una bella foto. Il lavoro pregiato lo ha già fatto il fotografo, io mi riduco a cercare una foto adatta e ad essere un riproduttore, niente a che fare con un ritratto dal vero del quale decidere posa, illuminazione, espressione. Me ne accorgo un po' tardi dopo qualche centinaio di ritratti, arrivo tardi ma arrivo.

8 commenti:

  1. 1. Se dici "Aleph" con me sfondi una porta aperta.
    2. Non per dire, ma per avere una bella foto devi AVERE anche lo STILE di saperla selezionare.
    3. Sappi che come l'ho visto, di botto, su due piedi, ho pensato: Alberto Breccia. Sarei esagerata a sostenere seriamente una somiglianza, ok, però se l'ho pensato un motivo ci sarà. ;)

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  2. Stupendo!!!!!!!!!
    Le mani in primo piano sono una mia grandissima passione!
    Stupendo!
    (l'espressione...beh quella s'è capito: non la sbagli praticamente mai!)

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  3. Aleph e Finzioni. Ogni tanto li prendo, li apro a caso e rileggo.

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  4. come ho amato finzioni, mamma mia.

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  5. il livello culturale delle lettrici di questo blog sta diventando troppo elevato per me, mi troverò un ghost writer erudito

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  6. così lo presento al mio ghost reader, che sempre mi suggerisce che citazioni fare per fingermi colta.

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  7. mich: ecco lo sapevo che non eri davvero tu a leggermi
    una donna: no, tu brava

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