martedì 13 luglio 2010

L'ultima neve di primavera

Renato Cestiè
Stasera sono triste e il senso di solitudine e di inutilità mi stava divorando vivo se vivo posso definirmi; al fine di esorcizzare tutto ciò stavo pensando come rappresentare in forma visuale queste sensazioni. Dal mio subconscio è emerso questo: si tratta de "L'ultima neve di primavera" un film degli inizi degli anno 70' che mi portò a vedere mia madre e che trattava in sintesi di un bambino che si ammala di leucemia e muore. Il bello è che il protagonista Renato Cestiè fu l'interprete di un mini filone del film tragico (il seguente fu "il venditore di Palloncini" ) mentre sugli schermi impazzava peraltro Love Story. Ecco se ascoltate anche la musica sullo sfondo delle immagini potete capire quanto straziante fosse il tutto, specie per un bimbo di 8 anni come ero all'epoca. Il bambino del film all'inizio mi stava anche antipatico (come dimostra anche l'orribile ritratto che ne ho fatto rendendolo quasi un bimbo down) in quanto solito bimbo che induce ansia da confronto: biondo, bello, ricco, genitori felici etc etc. Portato dall'inizio del film ad odiare il bambino, nel momento in cui questi si ammala e muore tra le braccia del padre in un luna park sulle struggenti note di Franco Micalizzi, oltre al dispiacere mi toccò anche il senso di colpa per quell'avversione iniziale nei suoi confronti. Avrei voluto fare lo spiritoso ma in realtà nel ripescare questi spezzoni sono stato veramente reinvestito da quelle sensazioni, poi uno non si spiega il perchè di certi toni malinconici del carattere

8 commenti:

  1. E' stato il primo spartito di musica non classica che ho suonato...6 anni credo e, la melodia, la dice lunga...'Notte garyCOOPO!

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  2. L'inutilità è una cosa bella. Un abbraccio.
    Oh, prò non dire che l'hai fatto down per farlo orribile. Che secondo me orribile secondo me è calderoli, tipo.

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  3. Oddio...
    Ti prego... pestami un piede o tirami una martellata sulle gengive... per favoreee!
    Molla sto film e ciapa una bibita... che ti piace? Bitter o tassoni?

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  4. cacchio, certe cose lasciano il segno: più che filone del film tragico... direi sadico!
    (io mi farei una birretta)

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  5. dada: ma chi eri mozart?
    elena: che prorpio tu mi fai la politically correct?.. :D
    dautre: lo sai che se c'è darti una martellata sono sempre pronto
    angie: la birretta poi mi fa sudare e mi fa venire la panca, uff

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  6. un poco inquietante, 'sto ragazzino...

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  7. Con "L' incompreso" ho vissuto sensazioni simili.

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  8. vero, incompreso, anche quello una mazzata

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