sabato 30 aprile 2011

Underworld

Don DeLillo
Uno di quei libri che può servire come bagno di umiltà ogni volta che si pensa di essere in grado di scrivere bene e di raccontare qualcosa di interessante, una densità di forma e sostanza che si condensa in un mattone di 900 pagine di vita in tutte le sue declinazioni

7 commenti:

  1. eccheccazzo.
    quando ce vo', ce vo'.

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  2. Quanto mi sento una merda Gary, tu non hai idea!

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  3. Gli somiglia e al tempo stesso non gli somiglia. Insomma è un vero ritratto.

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  4. ..e pensare che DeLillo non ha fatto nemmeno la Holden..;)
    Sarcasmo a parte nei confronti di Baricco & Co.: ben detto Gary e, sopratutto, ben disegnato.

    Giacomo

    (ehm...magari sarebbe il caso di rivedere le impostazioni, perchè per commentare s'è dovuto accedere ad un account un tantino dismesso...lo sarebbe?)

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  5. andrea: e nnamo sù! :)
    issa: dai nun fa accussì p'ccrè..
    jazz: infatti, quelli che non somigliano sono la mia specialità :)
    ehm.. giacomo lo sai che sono un disastro, magari avessi la tua attenzione e precisione, darò un'occhiata alle impostazioni; l'ora del mio blog invece mi sembra precisa vero?! :)

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  6. Eh, io che mi aspettavo che infierissi... Ma come, ti porgo la ferita e tu non affondi?! Che delusione ;)

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  7. issa c'aggia fa'?! so' fatt' viecch' e oltre che rincoglionito mi sono pure ammorbidito

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