Niente, non avevo capito nulla, come al solito; quando parlavo con Marco ed era presente anche Alessia ce la ridevamo tutti e tre ma mai avrei sospettato qualcosa. Mai visto uno sguardo di intesa, un sorriso complice, una circostanza che mi potesse far sospettare qualcosa, e dire che con Marco parlavamo anche molto, anche di donne, eppure niente, mica me lo era venuto a dire che stavano assieme; e quando me lo ha detto con un sorrisetto tra il goduto e l'imbarazzato ho assunto la tipica espressione da carpa stordita. Ed ora come faccio, ora mi sento l'intruso, l'ospite oltre il terzo giorno, quella sensazione unica e terribile di sentirsi escluso da un gioco bellissimo, anzi dal gioco più bello. Charles, col tuo visetto buffo e triste, tu si che mi capisci
giovedì 15 marzo 2012
Ed io tra di voi
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Che artista impareggiabile, Aznavour. Questa canzone, che cantata da un altro punterebbe dritta verso l'alto mare del ridicolo, diventa una piccola pièce drammatica. E la sua voce: non particolarmente grande o bella, ma con un'intonazione che spacca il capello in quattro e un vibrato stretto, impeccabile, espressivo.
RispondiEliminagli interpreti, quelli veri, sono rari
RispondiEliminaTi prego disegna il tuo viso da carpa stordita!!^_^ Amnesia
RispondiEliminaciao Amn, che bello vederti da ste parti ! la blogosfera manca un po' di passione da quando non scrivi :)
RispondiEliminail mio viso carp(i)ato? più o meno questo :
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