M’è dato un corpo – che ne farò io
di questo dono così unico e mio?
di questo dono così unico e mio?
Sommessa gioia di respirare, esistere:
a chi ne debbo essere grato? Ditemi.
a chi ne debbo essere grato? Ditemi.
Io sono il giardiniere, e sono fiore;
nel mondo-carcere io non languo solo.
nel mondo-carcere io non languo solo.
Già sui vetri dell’eternità è posato
il mio respiro, il caldo del mio fiato.
il mio respiro, il caldo del mio fiato.
L’impronta lasceranno di un disegno,
e più non si saprà che mi appartiene.
e più non si saprà che mi appartiene.
Scoli via la fanghiglia dell’istante:
rimarrà il caro disegno intatto.
rimarrà il caro disegno intatto.
Mandel'stam, Ravel, Roy Eldridge, Greta Garbo… questo blog è l'Atene (ops) dell'interwebs.
RispondiElimina(e non dimentichiamoci dei brutos), comunque sì, Atene, anche qua fuori è iniziata la sassaiola
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