lunedì 9 maggio 2011

Malamore

Enzo Carella
Avrei voluto intitolare questo post "missing", facendo riferimento all'ennesimo personaggio meteora della musica, in questo caso Enzo Carella, autore di questa chicca della canzone italiana (peraltro ho scoperto che l'autore del particolarissimo testo era Pasquale Panella, il paroliere del Battisti post Mogol e che avrebbe reso la latitanza del Lucio nazionale più accettabile). E purtroppo invece ho trovato anche Carella ospite di quella trasmissione iattura di rai uno (i migliori anni della nostra vita); anche lui come tutti convinto a partecipare a un patetico revival, anche lui a mostrare il proprio imbolsimento, ad esibire gli impietosi segni del tempo; oramai sembra impossibile riuscire a sparire del tutto, a trovare un angolo sufficientemente nascosto per impedire che qualcuno che si ricorda di te riesca malauguratamente a trovarti e a infrangere il ricordo e l'immagine che la gente aveva di te. L'intrattenimento mediatico oramai a digiuno da anni di idee fresche continua a proporci e riproporci consunti revival di tutto, di ciò che merita di restare nel tempo e di ciò che non avrebbe meritato nemmeno una prima ribalta, regurgitando di continuo zombie inquietanti provenienti dal passato prossimo e da quello remoto

3 commenti:

  1. gli hai fatto uno sguardo che rende quasi inutile la didascalia..(bravo Gary)

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  2. ma perché perché perché ho cliccato sul link della canzone, prima di andare a dormire...
    mi è rimasta in testa tutta la notte!

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  3. mg: e va beh dimmelo prima che evito di scrivere tutte quelle robe lì, grassie mg
    angie: meglio malamore nella testa che una delle rumente che girano ultimamente per radio

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