sabato 16 ottobre 2010

Ink



8 commenti:

  1. esegesi dell'opera:
    la figura umana evoca con il suo sguardo perso nel vuoto e l'incarnato bianco un busto di gesso, fisso, immobile. Reso ancora più immobile dalla presenza di quel mare scuro, simile a tanti oceani resi densi dal bitume di tanti disastri ecologici che abbiamo imparato a conoscere e che sembra ulteriormente bloccare la figura umana e imprigionarla nella sua fissità. Quest'ultima viene quasi confermata dall'apparente assenza di vita e dal verminaio che sembra colonizzare la testa del busto. Questa figura sembra voltare le spalle ad un orizzonte tra il cupo di nuvole nere che sembrano presagire periodi bui e un orizzonte rosso e vivido che prospetta scenari truculenti o debordanti di passioni feroci; questo doppio orizzonte sembra essere lacerato da un uragano colorato che rompe la solennità e la pesantezza del tutto, inondando la scena di una orda di colori che irridono e quasi coprono di ridicolo il clima gotico della scena.

    ps - non è vero niente, è solo uno schizzo ma se si ha proprio bisogno di una spiegazione, la si può sempre inventare

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  2. azz..che spiegazione meticolosa! mi so addormentata due volte mentre la leggevo...

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  3. Ed io che mi sono pure andata a leggere la lunghissima trama di un improbabile film di fantascienza pur di capire il significato della tua opera...:P
    Comunque la tua esegesi inventata e' fantastica ;)

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  4. beh è più o meno quello che fanno i critici, si inventano di sana pianta un'interpretazione quando non sanno che pesci pigliare

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  5. Eppure io nell'ammasso di nuvole nere ho intravisto un abbraccio avvolgente e nell'orizzonte rosso vivido di passione lo sguardo fisso di un uomo col cappello... c'ho azzeccato o devo cambiare la posologia delle gocce??? ;-)

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  6. dada lo vedi che sei un genio? è vero, sembra esserci anche ciò che dici tu e manco me ne ero accorto

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